
“Oltre a praticare manipolazioni, il truffatore trattava i pazienti anche con farmaci. E in due hanno perso l’uso delle gambe.”
Mauro Capra, il vero nome, in realtà aveva solo la terza media
FORLI’ – Esercizio abusivo della professione medica, truffa aggravata e continuata, falsità materiale, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica, lesioni personali aggravate. Sono queste le gravi e corpose ipotesi d’accusa che hanno portato in carcere il quarantottenne Mauro Capra, pregiudicato senza laurea che però si presentava come il “dottor” Mauro Brini, “specialista chiropratico”.
400 TRUFFATI – Un trucco scoperto dagli investigatori della squadra mobile di Forlì che così l’hanno ricostruito: l’uomo, con diversi precedenti specifici che però non avevano interrotto la sua attività, svolgeva da anni la professione medica senza averne alcun titolo. Nel corso degli ultimi due anni sarebbero state 400 circa le persone che si sono rivolte al ‘dottor Brini’ che, originario di Ravenna, nel corso del tempo ha aperto ambulatori a Ravenna, Riccione, Forlimpopoli, Forlì e ultimamente stava per allargare la sua attività anche a Sassuolo, nel modenese. Mauro Capra è stato arrestato ieri sera in un abitazione nel comune di Tavullia, nel pesarese, dov’era ospite momentaneo di una sua paziente. L’uomo aveva con sè tutto il necessario per svolgere la sua attività: camice, strumenti medici, un lettino portatile per massaggi, decine di siringhe, medicinali. Sequestrati inoltre timbri falsi per compilare ricette e attestazioni di stima altrettanto false, compresa una della Ferrari, per le prestazioni mediche offerte, oltre ad un fantomatico diploma di ‘laurea’ di una università texana: nella perquisizione è emerso che l’uomo ha la licenza di terza media ed è stata trovata anche una sua pagella con tutte insufficienze.
PARCELLE DA 150 EURO – Il ‘dottor Brini’ in sostanza si era ‘specializzato’ da solo in chiropratica, carpendo anche la buona fede di veri medici, compresi noti e stimati primari, ad alcuni dei quali, facendosi visitare, aveva poi contraffatto i timbri. Durante la sua attività, oltre a praticare massaggi e manipolazioni, somministrava ai pazienti, tramite flebo, endovene o infiltrazioni, cocktail di medicinali, in gran parte anestetici, per risolvere problemi e dolori articolari.
A seguito di questi interventi in almeno tre casi accertati ci sarebbero state gravissime conseguenze, con due pazienti che hanno perso l’uso delle gambe, mentre una terza persona ha subito danni alle capacità cognitive. Il ‘dottor Brini’ svolgeva una intensa attività esterna, recandosi direttamente nelle abitazioni dei pazienti che lo contattavano telefonicamente, grazie al suo pomposo biglietto da visita. Le tariffe, variabili a seconda della disponibilità economica dei pazienti, erano di circa 150 euro per la prima visita e 100 per le successive, con tanto di rilascio di ricevuta (risultate ovviamente false, non avendo il finto medico alcuna partita IVA). È significativo quanto ha scritto il gip Michele Leoni, nella sua ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo il magistrato, Mauro Capra, che sia in libertà o agli arresti domiciliari, visti i precedenti “persevera nella sua attività pericolosa e scriteriata. Con uno scrupolo morale nullo, il soggetto rappresenta una mina vagante per la salute delle persone.”